Il silenzio delle fonti
storiche non cristiane
Tratto da: Theissen-Mertz, Il Gesù storico. Un
manuale, Queriniana, Brescia 1999, pg. 123-124
Obiezione: Le fonti non
cristiane tacciono in ampia misura su Gesù. Anche là dove
potremmo aspettarci informazioni su d lui, di fatto non ne
troviamo
Filone di Alessandria (+ 42/50
d.C.), contemporaneo di Gesù, parla di Pilato: «A questo riguardo si potrebbe
parlare della sua corruttibiità, della sua violenza, dei suoi
furti, maltrattamenti, offese, delle esecuzioni capitali da lui
decise senza processo, nonché della sua ferocia incessante e
insopportabile» (LegGai 302). Su Gesù, non una parola.
Giusto di Tiberiade, contemporaneo di Flavio Giuseppe,
scrisse una Cronaca dei re giudei e una Storia della
guerra giudaica. Secondo la notizia fornitaci da Fozio di
Costantinopoli (820-886 d.C. circa), che conosceva l'opera
oggi andata perduta, nemmeno questo autore menzionava Gesù (Photius
cod.13).
CONTROARGOMENTI:
Le
fonti antiche tacciono su molti personaggi sulla cui storicità
non si nutrono dubbi
Giovanni il Battista è
menzionato da Flavio Giuseppe (Ant. 18,116-119) e dai testi
mandei, ma non da Filone, da Paolo e dagli scritti rabbinici.
Paolo di Tarso è attestato
da lettere autentiche, ma di lui non fanno menzione né Flavio
Giuseppe, né altri autori non cristiani.
Il Maestro di Giustizia è
noto soltanto dagli scritti di Qumran, mentre negli antichi
resoconti tramandatici sugli Esseni mancano notizie su di lui
(Flavio Giuseppe, Filone, Plinio il Vecchio).
Rabbi Hillel, il fondatore
della famosa tradizione scolastica degli Hilleliti, non è mai
menzionato da Flavio Giuseppe, benchè questi si dica seguace del
fariseismo.
Bar Kochba, il capo
messianico della rivolta giudaica contro i Romani negli anni
132-135 d.C., nel racconto di Dione Cassio su questa stessa
rivolta è passato del tutto sotto silenzio.
Le menzioni di Gesù presso gli storici antichi dissipano ogni
dubbio sulla sua storicità.
Le informazioni su Gesù in
scrittori ebrei e pagani (vedi
indice fonti non cristiane) -
in particolare quelle che troviamo in
Flavio
Giuseppe, nella lettera di
Sarapion e in
Tacito - ,
mostrano che nell'antichità la storicità di Gesù era data per
scontata, e a ragione, come si evince da due osservazioni sulel
fonti menzionate:
> le informazioni su Gesù sono
tra loro indipendenti. Tre scrittori appartenenti ad
ambienti diversi elaborano, indipendentemente, l'uno dall'altro,
notizie su Gesù: un ebreo aristocratico che è storico di
professione, un filosofo siriano, un uomo di Stato e storiografo
romano;
> tutti e tre sono al corrente
dell'esecuzione di Gesù, ma in maniera diversa: Tacito
dichiara responsabile di essa Ponzio Pilato, Mara bar Sarapion
il popolo giudaico.
il
Testimonium Flavianum
(verosimilmente) l'aristocrazia giudaica in collaborazione con
il governatore romano. L'esecuzione era scandalosa per
qualsivoglia forma di venerazione di Gesù. In quanto
skàndalon (cfr. 1 Cor 1,18ss), non poteva certo
essere inventata.
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