Il Padre nostro
in aramaico
Introduzione sulla lingua aramaica
L’Aramaico, una
lingua semitica come l’akkadico, il fenicio, l’ebraico, era
parlata da popolazioni stanziatesi in Mesopotamia nel XII-XI
sec. a.C., dapprima nomadi, poi assimilate nei regni
assiro-babilonesi.
La sua scrittura
alfabetica, improntata a quella fenicia, più facile a scriversi
dell’assiro-babilonese dai caratteri cuneiformi, si impose a
poco a poco già durante l’impero assiro (VIII sec. a.C.).
Quando, dopo la distruzione di Ninive (612), Nabopolassar,
arameo, fonda la dinastia neo-babilonese, l’aramaico è già la
lingua commerciale e diventerà di li a poco la lingua dei
rapporti diplomatici.
Nel VI sec., Ciro il Grande, fondatore dell’impero Achemenide,
che si estendeva dall’Egeo all’Indo, dal Caucaso all’Egitto,
farà dell’aramaico la lingua ufficiale del suo Stato (parecchi
documenti in aramaico di quest’epoca provengono dalla colonia
ebraica di Elefantina, nel sud dell’Egitto).
Gli Ebrei, che avevano adottato l’aramaico durante la
loro lunga prigionia a Babilonia, continuarono a parlarlo
dopo il loro rientro in patria per opera di Ciro, nel 539 a.C.
"Certe parti dei libri biblici di quest’epoca sono redatti
direttamente in aramaico (Esdra e Daniele), e divenne necessario
tradurre le stesse Scritture ebraiche in aramaico: questa fu
l’origine dei targum. Nel III sec. a.C. l’ebraico era relegato
al rango di lingua liturgica e letteraria. Il popolo parlava l’aramaico.
Questo aramaico giudeo-palestinese sarà la lingua di Gesù, degli
apostoli e dei rabbini" (C. Sélis).
Con la conquista dell’impero persiano da parte di Alessandro
Magno, alla fine del IV sec., in tutto il Medio Oriente lingua
ufficiale dello stato diventerà il greco e l’aramaico si
ramificherà in dialetti.
Lingua ebraica
e aramaica al tempo di Gesù.
La lingua
ebraica biblica, quella in cui è scritto l’Antico
Testamento, non era più parlata all’epoca di Gesù; veniva
comunemente usata nella liturgia sinagogale del sabato anche se
ben pochi potevano comprenderla pienamente. Questa era la lingua
letteraria conosciuta e capita solo dal ceto colto.
Contemporaneamente vi era una variante più “popolare” della
stessa lingua ebraica (la cosiddetta “linguadei saggi” o
“ebraico rabbinico”) caratterizzata da forme meno
complesse e da un periodare più semplice. Questo secondo tipo di
ebraico continuò ad essere parlato a Gerusalemme e in qualche
altro centro minore della Palestina fin verso il 200 d.C.
Da molti secoli
la lingua ebraica era affiancata, come detto prima, dall'
aramaico
Questa lingua era
la lingua familiare che parlava il popolo in molti villaggi e
cittadine della Palestina in particolare al nord (Nazareth,
Cafarnao, ecc.) dove Gesù fu educato, crebbe e trascorse la
maggior parte della sua vita. Anche al di fuori dei confini di
questa regione era parlata e capita.
Un episodio
raccontato nel vangelo di Luca (4,16-30) ci fa capire che
la lingua ebraica biblica era familiare a Gesù. In questo passo
si dice che Gesù lesse il rotolo della legge (il profeta Isaia)
nella sinagoga di Nazareth; certamente questa proclamazione fu
fatta in ebraico. Le poche parole che Gesù aggiunse come
commento furono enunciate più probabilmente in aramaico che era
la lingua della “predica”, un po’ come nelle nostre chiese prima
della riforma liturgica si proclamavano le letture in latino e
l’omelia veniva data in italiano.
Alfabeto aramaico
Il Padre Nostro
nella lingua che parlava Gesù
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Padre nostro in ebraico
Versione ebraica: traslazione e
traduzione
AVINU SHEBA-SHAMAYYIM (Padre nostro che sei nei cieli)
YITKADASH SHEMAYCHA (Sia santificato il tuo nome
TAVO MALKUTAYCHA (Venga il tuo regno)
YE-ASSEH RETZONCHA (Sia fatta la tua volontà)
K'MO BA-SHAMAYYIM KAIN BA-ARETZ(come in cielo così in terra)
ET LECHEM HUKAYNU TEN-LONU HA-YOM (dacci oggi il nostro pane
quotidiano)
U-SLACH LONU ET HOVOTHEYNU (Rimetti a noi i nostri debiti)
KA-ASHER SOLACHNU GAM ANACHNU L'HA-YAVAYNU (come noi li
rimettiamo ai nostri debitori)
VIH-AL TIVI-AYNU LI-Y'DAY NISA-YON (e non ci indurre in
tentazione)
KEE IM HAL-TZAYNU MIN HARAH (Ma liberaci dal male)
Padre nostro in greco
- Pater hêmôn ho en toes ouranoes;
- hagiasthêtô to onoma sou;
- elthetô hê basileia sou;
- genêthêtô to thelêma sou,
- hôs en ouranô, kae epi tês gês.
- ton arton hêmôn ton epiousion dos hêmin sêmeron;
- kae aphes hêmin ta opheilêmata hêmôn,
- hôs kae hêmeis aphiemen toes opheiletaes hêmôn;
- kae mê eisenenkês hêmas eis peirasmon,
- alla rhysae hêmas apo tou ponerou.
- hoti sou estin hê basileia kae hê dynamis kae hê doxa eis
tous aeônas;
- amên.
Padre nostro in latino
- Pater Noster, qui es in caelis,
- Sanctificetur nomen tuum.
- Adveniat regnum tuum,
- Fiat voluntas tua,
- sicut in caelo, et in terra.
- Panem nostrum quotidianum da nobis hodie,
- Et dimitte nobis debita nostra,
- sicut et nos dimittimus debitoribus nostris.
- Et ne nos inducas in tentationem,
- Sed libera nos a malo.
- Amen.
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