Una breve
replica ad alcune asserzioni de
Il Codice da
Vinci
Richard Bernier
Questa breve recensione si basa su una più
ampia conferenza tenutasi al Newman Centre della
McGill University (Montreal). Essa intende correggere alcuni dei
principali equivoci ed errori divulgati dal romanzo bestseller
di Dan Brown, Il Codice da Vinci.
Gran parte delle idee radicali promosse da
Il Codice da Vinci non sono originali, sono ispirate da una
manciata di opere sensazionalistiche recenti prive di qualsiasi
fondamento culturale. (Vedi la Bibliografia qui sotto per
maggiori dettagli). Il romanzo di per sé è solo un problema
perché a) si apre con l'asserzione apparentemente seria
contenuta nella pagina intitolata "Fact" (ndr presente solo
nella prime edizioni italiane) che " tutte le descrizioni di
dipinti, architettura, documenti e rituali segreti contenute in
questo romanzo rispecchiano la realtà." (pag.15); e b) l'autore
aggiunge alcuni pittoreschi errori di sua iniziativa.
In questa recensione mi concentro su una rassegna di argomenti
attinenti i Vangeli e la Chiesa primitiva; ometto la discussione
di altri tre controversi argomenti trattati dal romanzo, ossia
le sue asserzioni circa la storia medievale (particolarmente i
Templari), le sue asserzioni riguardo il movimento laico
cattolico dell' Opus Dei e le sue affermazioni sul significato
di certe opere d'arte, specialmente di Leonardo. Tralascio
questi argomenti perché non ho competenze specifiche per
affrontarle e perché ritengo che le questioni relative ai
Vangeli e alla Chiesa primitiva siano quelle più cruciali.
Tuttavia, praticamente in ogni campo, la dichiarazione
dell'autore di essersi attenuto alla realtà, viene
completamente disattesa.. Il lettore è invitato a consultare la
Bibliografia per ulteriori risorse.
------ o ------
Nel momento in cui scrivo, Il Codice da Vinci di Dan
Brown è al primo posto nella classifica dei bestseller del
New York Times da 75 settimane, e non dà segni di
cedimento. Il romanzo ha dato vita ad una produzione industriale
di manuali, repliche, visite ai musei e molti altri progetti,
spesso redditizi. Navigando sul web si possono intravedere
persone disperate convinte che il romanzo abbia rivelato loro
qualche grande verità.
Le affermazioni più problematiche del romanzo
si concentrano nel capitolo 55. E' lì che troviamo in dettaglio
il nocciolo della teoria della cospirazione. Il romanzo,
ricorrendo ad una varietà di fonti dubbie, vorrebbe farci
credere che:
Gesù e Maria Maddalena erano sposati e
avevano figli (o almeno 1 figlio), che Gesù era considerato dai
suoi discepoli solo un profeta mortale, e che l'Imperatore
Costantino di fatto creò l'ortodossia cristiana per ragioni
politiche nel 325 d.C. quando tenne il Concilio di Nicea e creò
il Nuovo Testamento così come lo conosciamo. La VERA verità su
Gesù fu fortunatamente preservata (continua il romanzo) nei
documenti sepolti di Qumran e Nag Hammadi. Lì troviamo un
ritratto radicalmente diverso di Gesù, come era realmente
conosciuto dai seguaci dello Gnosticismo. La Chiesa ha cercato
di sopprimere questo vero ritratto nel corso della storia per
mezzo della persecuzione e della diffamazione.
Questa recensione terrà presenti queste
affermazioni nel rispondere alle seguenti domande
-
Qual'è l'origine della visione cattolica di
Gesù?
-
Chi erano gli Gnostici?
-
Chi era Maria Maddalena?
1) Qual'è l'origine della visione cattolica
di Gesù?
Questa visione si può riassumere in breve
come il credo che Gesù di Nazareth era il Messia promesso agli
Ebrei, il popolo eletto di Dio. Gesù nacque da una vergine di
nome Maria probabilmente intorno all'anno 4 a.C.1 a
Betlemme e crebbe a Nazareth. Le sue parole e le sue opere,
compresa la fondazione di una chiesa per continuare i suoi
insegnamenti e compiere la sua opera nel mondo, sono riportati
autorevolmente dai quattro vangeli "canonici" (cioè
ufficialmente riconosciuti) - Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Da
queste fonti e dalla testimonianza della Chiesa che Egli ha
fondato, siamo giunti alla consapevolezza che Gesù era vero uomo
e anche vero Dio; Egli è divino nello stesso modo in cui Dio
Padre è divino. Questo credo, che io chiamo per comodità la
visione "cattolica", appartiene anche agli ortodossi, agli
evangelici, agli anglicani e ai membri di altre importanti
chiese cristiane che sono fedeli alla tradizione della loro
chiesa.
Se le affermazioni della Chiesa Cattolica su
Gesù e i Vangeli sono corrette, è lecito aspettarsi di trovare
la prova che i quattro vangeli canonici sono
relativamente vicini all'epoca di Gesù, che essi sono
fonti storiche fondamentalmente attendibili, e che i
racconti rivali della vita e degli insegnamenti di Gesù
sono in confronto tardivi e inattendibili.
Ci aspetteremmo anche che la prova scaturisca
da una data precoce degli elementi principali almeno del
credo nella duplice natura di Gesù (divina e umana).
Infatti è ampiamente riconosciuto dagli
studiosi (non necessariamente uomini o donne di fede) che i
quattro vangeli canonici sono vicini al tempo di Gesù e
sicuramente più vicini di qualsiasi altra fonte. Matteo è datato
generalmente intorno al 70 d.C. (in greco; una versione in
aramaico può essere più antica); Marco intorno al 60 o 70 d.C.;
Luca intorno al 80 d,C. e Giovanni intorno al 90 o 100 d.C..
Queste datazioni sono relativamente indiscusse. (Alcuni
studiosi, solitamente vicini al cristianesimo ma che utilizzano
argomenti obbiettivi, hanno proposto addirittura date più
antiche).
E' possibile arrivare ad una versione
abbastanza sicura dei testi originali di questi Vangeli grazie
alle migliaia di antichi manoscritti e frammenti di manoscritto,
in molteplici traduzioni, di questi Vangeli. Esiste un frammento
del Vangelo di Giovanni che è stato indiscutibilmente datato al
125 d.C., che è estremamente vicino.2 Queste risorse
significano che abbiamo una certezza assai più grande sulla
autenticità dei vangeli che su qualsiasi altro documento antico.3
Il contenuto di questi Vangeli ha il
cosiddetto "accento di verità" . Consideriamo
alcune delle loro singolari caratteristiche: in essi viene in
più occasioni dichiarato che sono resoconti di testimoni
oculari. Riguardo i terribili eventi della passione e morte
di Gesù, essi sono sobri, senza il minimo commento o
riflessione dell'autore, e tralasciano, senza commenti, i quasi
30 anni della vita di Gesù precedenti il suo ministero. Essi
fondamentalmente si avvalorano l'un l'altro; quelle discrepanze
che esistono sono secondarie, e poiché sono secondarie
confermano effettivamente l'autenticità dei testi e la
moltitudine di fonti - dopotutto, sarebbe stato così facile per
la Chiesa sistemare quelle discrepanze nel corso dei secoli,
invece essa ha conservato con riverenza perfino i punti più
scomodi e sconcertanti. Essi collegano dettagli storici e
geografici che possono essere avvalorati da prove
archeologiche e testuali esterne al Nuovo Testamento. Essi
sono onesti nel riportare le opere e i detti oscuri di
Gesù e nel descrivere con dolente schiettezza quanto erano
sciocchi e ottusi a volte gli Apostoli. Uno storico che scriva
rigorosamente da storico può non vedere tutti i dettagli dei
Vangeli come storici (il che è incomprensibile, poiché uno
storico che scriva oggi, anche se credente, non può discutere i
miracoli e gli interventi di Dio e così via!) Ciononostante,
anche per uno storico rigoroso, nei quattro Vangeli canonici c'è
molto che meriti la sua approvazione.
Il nostro "canone" odierno o lista dei
documenti del Nuovo Testamento fu fissato in sostanza piuttosto
anticamente. I documenti stessi (27 di essi) esistevano alla
fine del 1° secolo, circolavano diffusamente e furono ordinati
come canone (con una o due eccezioni secondarie, ad esempio II
Pietro) alla fine del 2° secolo.
Confrontiamo con questo la data e il
contenuto delle due dozzine di altri testi esterni al Nuovo
Testamento che pretendono di parlare di Gesù. Essi hanno una
datazione inoltrata (quello probabilmente più antico fra questi
Vangeli non canonici, il Vangelo di Tommaso, risale
probabilmente al 140 d.C.; non è un racconto continuativo ma una
collezione di 114 detti). Essi tendono ad evitare dettagli
storici e geografici e includono spesso storie fantastiche e
detti che non rispecchiano il Gesù che incontriamo nel Vangeli
canonici.
Cosa successe nel 325 d.C.? La Chiesa
cristiana, precedentemente bandita, era infine divenuta legale
alcuni anni prima. Essa fu tormentata nei primi quattro secoli
da una disputa fra tre fazioni. Alcuni cristiani di Alessandria
(guidati da un sacerdote di nome Ario) insegnavano che Gesù era
divino ma anche un essere creato; essi dicevano che era di
sostanza "simile" al Padre. A loro si opponevano i cattolici
(guidati da Atanasio ma anche dal vescovo di Roma e da altri
luminari), che insegnavano che Gesù era divino e della stessa
sostanza increata del Padre. Una terza fazione si schierava
dottrinalmente con i cattolici ma non gradiva i termini non
biblici che usavano. L'Imperatore Costantino convocò il Concilio
di Nicea (odierna Turchia) nel 325 d.C. per risolvere la
disputa, anche se non intervenne nel dibattito. I vescovi nel
concilio si accordarono alla fine sulla posizione cattolica; il
voto finale fu di 230 a 2. Sebbene il
linguaggio della loro decisione usasse alcune espressioni
nuove (noi usiamo le stesse parole tradotte ogni volta che
preghiamo il Credo di Nicea), la prova di questa fede nella
divinità di Gesù si trova invariabilmente, grazie agli
scrittori cristiani antecedenti il Concilio di Nicea (i
cosiddetti "Padri Ante-Niceani"), proprio nelle stesse
pagine del Nuovo Testamento. Qui ci sono alcuni riferimenti
a pagine in cui i Padri Ante-Niceani affermano la letterale
divinità di Cristo.4 (Questa è solo una selezione di
alcuni; se ne potrebbero trovare molti di più, vedi ad esempio
l'opera di Jurgens nella Bibliografia).
S. Ignazio di Antiochia (circa 110 d.C.)
Lettera agli Efesini (diverse pagine)
Lettera a Diogneto (circa 125 d.C.)
Diogneto 7:2,4
Melitone di Sardi (circa 190 d.C.)
Peri Pascha Traduzione in Lucien Deiss, ed., Springtime
of the Liturgy (Collegeville, MN: Liturgical Press, 1979),
97-110.
S. Giustino Martire (circa 155 d.C.)
I Apologia 6, 10, e 63
S. Ireneo (circa 185 d.C.)
Adversus Haereses III, 19, 2; IV, 6, 7.
Tertulliano (circa 200 d.C.) Adv.
Praxean 27; Apologia 21; De Carne Christi 5
Clemente di Alessandria (circa 210
d.C.) Esortazione ai Pagani, 1
2) Chi erano gli gnostici?
Lo Gnosticismo non è una religione o
un'insieme di credenze ma piuttosto un atteggiamento. Esso
precede il Cristianesimo, sviluppò nuove forme in seguito al
contatto con il Cristianesimo e ha continuato a cambiare dopo
quel contatto. Lo Gnosticismo vede la salvezza nel conseguimento
di certe verità nascoste che sono inaccessibili alla gente in
generale. Queste verità sono raggiunte non attraverso l'indagine
razionale o un'autorità credibile ma attraverso una sorta di
illuminazione interiore degli evoluti spiritualmente.
Ne risulta che lo Gnosticismo evita qualsiasi
dichiarazione netta di credo o struttura istituzionale che lo
definirebbe, lo correggerebbe o ostacolerebbe l'illuminazione
dell'anima individuale. Gli scritti gnostici riguardanti Gesù
riflettono questa preoccupazione; essi non dichiarano di
essere racconti storici di ciò che è realmente accaduto.
Anzi, lo gnostico tende a disdegnare i dettagli storici in
quanto irrilevanti e volgari se comparati all' esperienza
spirituale interiore.
Lo Gnosticismo mette insieme una varietà di
modi di pensare, dal più misterioso e profondo al più magico e
bizzarro. Non può essere condensato in una definizione
semplice o precisa.La Gnosis è la chiave di lettura
della realtà che oltrepassa la normale comprensione
intellettuale.5
La Chiesa si imbattè nello Gnosticismo quasi
nello stesso momento in cui veniva convocata da Gesù Cristo. Nel
secondo secolo, i Padri della Chiesa (specialmente S.
Ireneo di Lione) erano già preoccupati delle credenze gnostiche
che si scontravano con l'ortodossia.
Fra gli scritti gnostici ce n'erano cinque
che venivano chiamati 'vangeli'. Il più antico di questi era
Tommaso, risalente a circa il 140 d.C. Gli altri risalgono a
date successive, incluso Filippo (circa 200d.C. - 300d.C.). Solo
Filippo fornisce qualche fondamento per sostenere un legame
romantico fra Gesù e Maria Maddalena (la definisce la compagna
di Gesù, un termine ambiguo che significa sia collega che
persino socio in affari); come scritto gnostico -
disinteressato alla storia - scritto almeno da 150 a 250 anni
dopo Gesù, senza alcun fondamento in fonti precedenti e
attendibili, Filippo non è niente di più che una strana
fantasia ammantata di nomi familiari.
E' essenziale notare che gli gnostici non
erano preoccupati dei dettagli storici di quello che Gesù ha
realmente detto e fatto.
Gli autori gnostici erano solo marginalmente
preoccupati dei dettagli storici della vita di Gesù.6
3) Chi era Maria Maddalena?
Ricomporre i dettagli biografici della
Maddalena è un'impresa dovuta anche al fatto che nel Nuovo
Testamento sono citate sette Marie7. Quest'ampio
assortimento spiega alcuni degli errori di identificazione che
sono stati fatti nel tempo.
Quello che sappiamo di Maria Maddalena è che
era una discepola e amica devota di Gesù. Non era sposata per
cui viene identificata dalla sua città di provenienza (Magdala),
mentre una donna sposata sarebbe identificata dal collegamento
con un marito o un figlio. Gesù la liberò da 'sette demoni'
(non è sicuro ciò a cui questo si riferisce). Ella stette
fedelmente sotto la Sua croce insieme a Maria Sua Madre, e
fu tra quelle pie donne che andarono a ungere il Suo corpo
con mirra. Ella fu la prima persona menzionata quale
testimone del Signore Risorto.
La tradizione cristiana l'ha sempre venerata
come una grande santa e discepola. La tradizione cristiana
orientale la chiama "Santa portatrice di mirra e uguale agli
apostoli". Talvolta in occidente è stata erroneamente
identificata con un'altra sconosciuta peccatrice che bagnò i
piedi di Nostro Signore con le sue lacrime e li asciugò con i
suoi capelli; a partire dal quinto secolo, i cristiani
occidentali talvolta sono erroneamente giunti alla conclusione
che ella era una donna di strada pentita. Questa
conclusione però non fu mai intesa come una maldicenza.
Gli scritti gnostici non hanno niente di
interessante da aggiungere a questo ritratto; i loro scritti
sono tardivi, non storici e tendenziosi.
L'affermazione di Brown che Gesù e Maria
Maddalena avevano una figlia di nome Sara non è rintracciabile
nemmeno in alcuna fonte antica ; è un dettaglio di fantasia
creato da uno scrittore contemporaneo:
La mia storia di Maria Maddalena e della
piccola Sara, pubblicata come prologo in "The Woman with the
Alabaster Jar," è finzione […] Non ho nessuna prova concreta
circa l'esistenza di Sara - solo una forte intuizione […].8
Gli elementi di letteratura gnostica che sono
citati per sostenere la visione alternativa del Codice da
Vinci su Gesù e la Maddalena non sono molto impressionanti.
I più rilevanti sono i seguenti:
C'erano tre che camminavano sempre con il
Signore: Maria, sua madre, e sua sorella, e Maddalena, quella
che era chiamata sua compagna. Sua sorella e sua madre e la
sua compagna erano ciascuna una Maria.9
Il termine tradotto con compagna", come
citato sopra, è un termine generale che può significare partner,
collega, socio in affari, amica ecc. Nel Nuovo Testamento è
usato talvolta per designare i partners nell'evangelizzazione.
(C'è una parola nettamente distinta in greco che significa
"sposa"; di conseguenza ogni tentativo di trovare basi in questo
passaggio per sostenere che Gesù e la Maddalena erano sposati è
infondato). La successiva rilevante citazione deriva dal
Vangelo di Filippo che, come abbiamo visto sopra, ad essere
ottimisti non è databile che successivamente al 200 d.C. (cioè
100-150 anni dopo rispetto ai Vangeli canonici) sebbene sia
spesso fatto risalire al 300 d.C. Il materiale in corsivo
nelle parentesi quadre è frutto di congetture poiché il
manoscritto è danneggiato e il testo esatto non è certo:
E la compagna del [Salvatore è]
Maria Maddalena. [Ma Cristo l'amava] più di [tutti]
i discepoli, e [usava] baciarla [spesso]
sulla [bocca] . Il resto dei discepoli [...]. Essi gli
dissero "Perché la ami più di tutti noi?" Il Salvatore rispose
dicendo loro "Perché non vi amo come lei?" Quando un uomo cieco
e uno che vede sono entrambi insieme nell'oscurità, non sono
differenti l'uno dall'altro. Quando viene la luce, colui che
vede vedrà la luce, e colui che è cieco rimarrà nell'oscurità"10
In Filippo, un "bacio" simboleggia la
condivisione della grazia spirituale; non ha un significato
romantico. Il successivo rilevante passaggio riguardante la
Maddalena deriva dal Vangelo di Tommaso (circa 140 d.C.?):
Simon Pietro disse loro "Allontaniamo Maria
da noi, poiché le donne non sono degne della vita". Gesù disse
"Guardate, io la guiderò per renderla uomo, cosicché anche lei
possa diventare uno spirito vivente simile a voi uomini.
Poiché ogni donna che si rende uomo entrerà nel Regno dei
Cieli."11
Infine, un passaggio dal frammentario
Vangelo di Maria, al quale non può essere assegnata nessuna
data certa:
Pietro disse a Maria, Sorella sappiamo che
il Salvatore ti amava più di tutte le altre donne. Dicci le
parole del Salvatore che ricordi, che conosci, e che noi non
ricordiamo e non conosciamo, nè abbiamo udite.12
Notate che in questo vangelo non è ovvio che
la Maria in questione sia Maria Maddalena.
Con tutta probabilità, le pretese gnostiche
esaltanti il ruolo di Maria Maddalena erano semplicemente un
tardivo espediente letterario volto a difendere la preferenza
gnostica per l'illuminazione interiore, individuale, sulla
autorità della Chiesa.
La classica conoscenza cattolica del Signore
Gesù e di S. Maria Maddalena non ha nulla da temere dalla
ricerca storica e dalle affascinanti scoperte di Qumran e Nag
Hammadi. Continua a rimanere salda e sopravviverà facilmente
alle tendenziose sciocchezze promosse da Il Codice da Vinci.
Note:
-
Può sembrare paradossale dire che Cristo è
nato circa 4 anni "prima di Cristo". In realtà, a causa di un
errore di calcolo del monaco Dionysius Exiguus (Dionigi il
Piccolo) che fece il sistema a.C. e d.C. nel 6° secolo, Gesù è
nato molto più probabilmente nei 6 anni precedenti l'anno che
noi chiamiamo 1d.C.
-
Una affermazione molto dibattuta sostiene
che tre frammenti esistenti di papiro del Vangelo di Matteo
possono essere datati al 60 d.C. circa, e che un frammento
trovato tra i Rotoli del Mar Morto datato 40 d.C. circa è in
realtà un pezzo del Vangelo di Marco. Queste asserzioni sono
state difese da alcuni studiosi, ma la maggior parte degli
studiosi le ha respinte.
-
E' importante notare che qui discuto solo
in termini di ciò che è scientificamente verificabile.
Naturalmente i cristiani hanno un'ulteriore fiducia nel valore
di questi testi perché credono che Dio ha guidato la loro
composizione, ma questa considerazione non entra in queste
riflessioni.
-
Sono debitore al Dott. Marcellino
D'Ambrosiano, che ha compilato questa lista di testimonianze
patristiche sul suo utile sito
http://www.crossroadsinitiative.com/library_article/64/
-
Cf. John Glyndwr Harris, Gnosticism
(Sussex Academic Press: Brighton, 1999), seriatim, pp. 1-4.
-
John Glyndwr Harris, Gnosticism,
pp. 152-153.
-
1. Maria, la madre di Gesù (Luca
1,30-31);2. Maria di Betania (Giovanni 11,1); 3. Maria, la
madre di Giacomo che non era il fratello del Signore (Matteo
27,56); 4. Maria, la moglie di Clèofa (Jovanni 19,25); 5.
Maria, la madre di Giovanni detto anche Marco (Atti 12,12); 6.
Maria, per il resto non identificata (Romani 16,6); 7. Maria
di Magdala = Maria Maddalena (Luca 8,2). (Grazie a St John
in the Wilderness Anglican Church, White Bear Lake MN,
per la compilazione di questa lista).
-
Margaret Starbird, 'Mary Magdalene: The
Beloved' (1999); tratto da
http://www.magdalene.org/beloved_essay.htm
-
Il Vangelo di Filippo (ca. AD250).
La maggior parte dei riferimenti agli scritti gnostici si
riferiscono ai testi trovati a Nag Hammadi in Egitto nel 1945.
Alcuni scritti erano conosciuti precedentemente alle scoperte
di Nag Hammadi. Gli scritti di Nag Hammadi tradotti sono
facilmente reperibili in The Nag Hammadi Library (ed.
James Robinson).
-
Vangelo di Filippo
-
Vangelo di Tommaso #114.
-
Vangelo di Maria
Bibliografia
Bruce, F F The New Testament Documents:
Are they Reliable? Un classico sull'argomento, ancora
oggi rilevante
Harris, John Glyndwr Gnosticism. Un'accessibile
introduzione generale agli gnostici di uno studioso a loro ben
disposto.
Harris, Murray J Jesus as God (Baker
Books: Grand Rapids MI, 1992). Uno studio delle affermazioni
esplicite sulla divinità di Cristo nel Nuovo Testamento.
Hurtado, Larry Lord Jesus Christ (Eerdmans: Grand
Rapids MI, 2003).Un superbo studio della devozione a Gesù nel
cristianesimo delle origini.
Ireneo di Lione Adversus Haereses
. Un'opera estremamente importante di un Padre della Chiesa
risalente al secondo secolo. Molti dei suoi capitoli sono
dedicati a rispondere alle affermazioni degli gnostici.
Johnson, Luke Timothy The Real Jesus.
Una replica appassionata e articolata ad alcuni approcci
contemporanei al "Gesù storico". Il Dott. Johnson è un
eminente studioso del Nuovo Testamento.
Jurgens, William (ed.) The Faith of the Early Fathers
(Collegeville: Liturgical Press). Una superba collezione di
scritti dei Padri della Chiesa in tre volumi. Preziosi sono i
suoi indici che consentono al lettore di verificare in un
attimo le affermazioni patristiche o le negazioni di vari
punti dottrinali.
Olson, Carl and Sandra Miesel The Da Vinci Hoax (Ignatius
Press, 2004). Una buona visione d'insieme dei problemi più
importanti sollevati dal romanzo. Ha una sezione
particolarmente carina sulle affermazioni contenute nel
romanzo riguardo la storia dell'arte e una buona e utile
bibliografia.
Robinson, James (editor), The Nag
Hammadi Library. Traduzione inglese di tutti i testi
gnostici trovati a Nag Hammadi nel 1945. Ogni volta che
qualcuno comincia a parlare della profonda e nascosta
sapienza posseduta dagli gnostici, lo invito ardentemente a
leggersi gli scritti di Nag Hammadi. Questo può efficacemente
raffreddare il suo ardore.
Robinson, J A T Redating the New Testament. L'autore,
un vescovo e teologo anglicano, propone date precedenti per la
composizione dei quattro vangeli che sono generalmente
accettate dagli studiosi. Sebbene controversi, i suoi
argomenti mi sembrano degni di seria considerazione.
Sanders, E P The Historical Figure of Jesus.
Attualmente usato come libro di testo in un corso introduttivo
della McGill 'ricerca sul Gesù storico', il Dott. Sanders
cerca di essere moderato e rigorosamente storico nelle sue
dichiarazioni. Anche con questo limite, egli trova un grande
valore storico nei Vangeli.
Stanton, Graham Gospel Truth? Una
bella introduzione a questioni attinenti la data e
l'autenticità dei Vangeli. Il Dott. Stanton si rivolge
particolarmente alle controverse affermazioni del Dott. Thiede
(vedi sotto) ma nel far questo tratta molte questioni
interessanti.
Thiede, Carsten Peter Eyewitness to Jesus. Il Dott.
Thiede propone una data molto precoce per tre piccoli
frammenti di una copia del Vangelo di Matteo, la metà del
primo secolo. Le sue conclusioni sono contestate dalla maggior
parte degli studiosi. Il Dott. Thiede ha scritto anche
un'opera precedente sostenendo che un piccolo frammento
trovato a Qumran (vedi la nota seguente) proviene in realtà
dal Vangelo di Marco. Il valore di questa opera non consiste
tanto in queste ulteriori controverse affermazioni quanto
nelle informazioni generali che fornisce sui Vangeli.
Wise, Michael et al. (editors), The Dead Sea Scrolls.
Traduzione inglese dei rotoli trovati a Qumran nel 1947-1948-
Essi consistono negli scritti di una setta giudaica conosciuta
come setta degli Esseni. Non contengono nessuna affermazione
su Gesù.
"A Brief Response to Some Claims of The Da Vinci Code."
Tratto da una conferenza tenutasi al Newman Centre della McGill
University il 9 febbraio 2005.
Questo articolo e riprodotto per gentile
concessione dell'autore,
Richard Bernier.
Copyright © 2005 Richard Bernier
Traduzione di Costanza Stagetti (Redazione
Acquaviva 2000)
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