ADRIANO
Publio Adriano fu imperatore dal 117 al 138 d.C. Dopo
Tiberio, possiamo dire che fu il primo imperatore clemente
nei confronti dei cristiani, come si può vedere da una lettera
di risposta a Minucio Fundano, proconsole d'Asia, e che ci
è pervenuta in greco sia attraverso Eusebio di Cesarea (Historia
Ecclesiastica, IV, 9) che tramite Giustino (I Apol.
68).
In questa lettera, Adriano stabilisce che la sola prova di
appartenere al gruppo dei cristiani non costituiva più, d'ora
innanzi, elemento di reato per cui eseguire una condanna.
Inoltre, l'imperatore decideva che dovevano essere gli accusatori
dei cristiani a provare le presunte accuse contro di essi,
e se non riuscivano a provare la fondatezza delle proprie
accuse potevano incorrere in gravissime pene:
"Se pertanto i provinciali sono in grado di sostenere
chiaramente questa petizione contro i Cristiani, in modo che
possano anche replicare in tribunale, ricorrano solo a questa
procedura, e non ad opinioni o clamori. E’ infatti assai più
opportuno che tu istituisca un processo, se qualcuno vuole
formalizzare un’accusa. Allora, se qualcuno li accusa e dimostra
che essi stanno agendo contro le leggi, decidi secondo la
gravità del reato; ma, per Ercole, se qualcuno sporge denuncia
per calunnia, stabiliscine la gravità e abbi cura di punirlo".
C'è anche da segnalare che, secondo la biografia di Alessandro
Severo (S.H.A., Sev. Alex., 29,2), Adriano avrebbe pensato
alla collocazione di una statua di Cristo nel Pantheon di
Roma.
In una
successiva lettera del 133 d.C. al console Serviano sono citati
Cristo e i Cristiani.
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